Radiocomando a 5 canali funzionante a 868 MHz. Egrave; l#39;elemento principale (master) della rete RFTide e viene utilizzato per inviare comandi e per avviare la procedura di abbinamento delle unitagrave; Slave. Sul pannello frontale ha un pulsante per selezionare lrsquo;attuatore e tre per impartire i comandi, oltre ad una fila di LED che segnalano lo stato degli attuatori; sul retro crsquo;egrave; il pulsante con cui si avvia la procedura di abbinamento agli Slave. Quanto ai LED, la fila segnala qual egrave; il canale selezionato cui si trasmette il comando, mentre esiste anche un LED a piugrave; colori in grado di segnalare lo stato assunto dallrsquo;attuatore collegato allo Slave cui egrave; stato inviato un comando. In una rete RFTide ci possono essere piugrave; Radiocomandi; ognuno dei quali puograve; entrare in una rete RFTide semplicemente apprendendo il codice del telecomando esistente: basta avviare lrsquo;apposita procedura sui due Radiocomandi. Alimentazione a batteria (CR2032 - inclusa), dimensioni: 120,5 x 53 x 18 mm. | |||||||
La rete RFTidetrade; | |||||||
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APPLICAZIONI | |||||||
I dispositivi che realizzano la rete wireless di Aurel trovano applicazione in svariati campi, sebbene il sistema sia nato essenzialmente per essere integrato nella domotica, quindi per realizzare controlli globali degli utilizzatori elettrici di casa (illuminazione ecc.) delle tapparelle motorizzate, delle tende da esterno motorizzate e via di seguito, fino ad arrivare allrsquo;integrazione con lrsquo;impianto di riscaldamento e condizionamento. Trova impiego anche nella sicurezza, giaccheacute; consente di realizzare sistemi di monitoraggio dei locali; anzi, si integra perfettamente con gli appositi sensori Aurel e consente di realizzare sofisticati impianti drsquo;allarme wireless eventualmente affacciati sul web per effettuare il monitoraggio a distanza e per gestire da remoto le varie funzionalitagrave;. Questo grazie allrsquo;unitagrave; Gateway, che si interfaccia con tutti gli elementi della rete e trasferisce i dati ad un computer, sul quale egrave; possibile sia lrsquo;elaborazione locale degli eventi, sia la connessione ad Internet con piattaforme remote. Sempre il Gateway, permette di realizzare una rete wireless PAN che monitorizza lrsquo;attivitagrave; ed il consumo dei vari utilizzatori elettrici e che puograve; interagire con gli elettrodomestici intelligenti, ricetrasmettendone i dati ed eventualmente collegandosi ad interruttori digitali che possono controllarne lrsquo;attivitagrave; in funzione delle fasce orarie che garantiscono il maggior risparmio. Comunque nulla vieta di impiegare lrsquo;RFTide come semplice (si fa per dire) comando a distanza per gestire utilizzatori domestici; in questo caso si avragrave; a disposizione un radiocomando un porsquo; piugrave; flessibile ed evoluto del classico sistema TX/RX chiuso su se stesso. | |||||||
UNITAgrave; MASTER | |||||||
I Master sono quelli che impartiscono i comandi; il principale egrave; il telecomando Aurel (Remote Control) progettato per impartire comandi di attivazione di vari utilizzatori diretti ad unitagrave; Slave e quindi pensato per la domotica o il comando di tapparelle motorizzate, illuminazione, elettroserrature ecc. Master puograve; anche essere un Personal Computer o uno Smartphone, purcheacute; ldquo;introdottordquo; nella rete mediante un Gateway: questrsquo;ultimo dispositivo egrave; una sorta di traslatore dei comandi sulla rete RFTide e dei dati in arrivo verso PC o Smartphone. Il Gateway Aurel RFTide puograve; interfacciarsi con dispositivi esterni alla rete, trasferendo eventualmente i dati su ethernet o Wi-Fi, perciograve; consente di interagire con la rete usando appunto PC, tablet, smartphone ed altri dispositivi dotati di tale connettivitagrave;. Il Gateway trova applicazione in sistemi decisamente piugrave; articolati e complessi del semplice comando a distanza: ad esempio nella telemetria e nel monitoraggio di ambienti, nel controllo dei consumi energetici (in questo caso permette di acquisire i consumi e inserire o disinserire utilizzatori collegati alla rete elettrica) nella gestione del condizionamento e del riscaldamento (permette di acquisire i dati su temperatura e umiditagrave; nellrsquo;ambiente e governare lrsquo;attivitagrave; di caldaie, pompe di calore ecc.) nella sicurezza (consente di verificare lrsquo;attivitagrave; di sensori PIR, radar, contatti ecc. e gestire gli attuatori di allarme) nella domotica (permette di governare illuminazione, tapparelle e tende da esterno motorizzate sulla base dei dati forniti da sensori crepuscolari e di pioggia) ed altro ancora. Il Gateway va, insomma, usato quando nella RFTide si voglia inserire un computer o uno smartphone o altro dispositivo a microprocessore; consente altresigrave; di affacciare una rete RFTide sul web e quindi di realizzare soluzioni di telegestione e web-based. Finora abbiamo parlato di Gateway in senso generale, perograve; a questo punto va precisato che esistono due tipi di Gateway: uno egrave; un dongle USB, mentre lrsquo;altro egrave; una Raspberry Pi opportunamente programmata per funzionare da interfaccia di rete ethernet. Il Gateway USB non egrave; altro che un transceiver, ossia unrsquo;unitagrave; Slave abbinata ad un convertitore seriale/USB e programmata per funzionare semplicemente da UART via radio; permette di affacciare direttamente sulla rete RFTide qualsiasi dispositivo (computer, ecc.) in grado di inviare e ricevere dati dalla rete stessa. Quanto al Gateway ethernet, egrave; una Raspberry abbinata ad un Gateway USB: in pratica egrave; programmata per funzionare da ponte da e verso lrsquo;ethernet, ma, non avendo alcuna interfaccia RF, necessita del dongle USB per introdursi ed operare via radio nella rete RFTide. Lrsquo;unitagrave; Master Remote Control egrave; un vero e proprio telecomando dotato di pulsanti per inviare comandi e per avviare la procedura di abbinamento delle unitagrave; Slave: sul pannello frontale riporta un tasto per selezionare lrsquo;attuatore e tre per impartire i comandi, oltre ad una fila di LED che segnalano lo stato degli attuatori; sul retro crsquo;egrave; il pulsante con cui si avvia la procedura di abbinamento agli Slave. Quanto ai LED, la fila segnala qual egrave; il canale selezionato cui si trasmette il comando, mentre esiste anche un LED a piugrave; colori in grado di segnalare lo stato assunto dallrsquo;attuatore collegato allo Slave cui egrave; stato inviato un comando. In una rete RFTide ci possono essere piugrave; dispositivi Remote Control; ogni Remote Control puograve; entrare in una rete RFTide semplicemente apprendendo il codice del telecomando esistente: basta avviare lrsquo;apposita procedura sui due Remote Control. Questo tipo di unitagrave; Master puograve; trasmettere in modo Broadcast: ciograve; significa che il comando egrave; diretto a tutti gli Slave indistintamente. Il telecomando egrave; un dispositivo di comando bidirezionale, nel senso comandi provenienti dal Master, tuttavia va notata una particolaritagrave;: lo Slave puograve; funzionare anche da ponte. In breve, la rete Aurel funziona cosigrave;: quando uno Slave intercetta un segnale radio contenente dati secondo il protocollo RFTide, se questi dati contengono un comando diretto ad esso lo Slave lo esegue (se il comando prevede una risposta o la lettura di dati locali, lo Slave li trasmette al Master) altrimenti lo ritrasmette. Analogamente, se uno Slave intercetta dati trasmessi da unrsquo;unitagrave; analoga e diretti ad un Master, li ritrasmette verso questrsquo;ultimo. Gli Slave, oltre ad essere dei ricetrasmettitori fanno da ponte e quindi permettono di realizzare reti ben piugrave; estese della massima distanza coperta dal segnale radio trasmesso dai Master o dagli Slave stessi; gli Slave formano quindi una rete mesh. Quando sulla rete viaggia un comando, solo il nodo Slave destinatario risponderagrave; eseguendo lrsquo;operazione richiesta ed eventualmente trasmettendo i dati richiesti. Lo Slave si alimenta tipicamente a 3,3 V (ma esiste anche in versione a 5 V) ed assorbe pochissimo: appena 33 mA in trasmissione e 10 mA in ricezione; prevede una modalitagrave; di Standby nel quale si colloca automaticamente una volta eseguito il comando e si risveglia da essa quando riceve lrsquo;apposito comando di wake-up. In Standby il modulo Slave assorbe un massimo di 4 mu;A. Queste caratteristiche consentono di alimentare a pila che quando invia un segnale di comando verso uno Slave puograve; ricevere da esso e mostrare tramite LED se il comando egrave; giunto ed egrave; stato ricevuto. | |||||||
UNITAgrave; SLAVE | |||||||
Lo Slave egrave; un transceiver, quindi puograve; sia ricevere comandi che deve trasformare in azioni locali, sia, dietro comando di richiesta di acquisizione da parte di unrsquo;unitagrave; Master, inviare dati di stato di sensori eventualmente collegati ad esso. In realtagrave; lrsquo;unitagrave; Slave egrave; lrsquo;insieme di un UART e di un microcontrollore che gestisce direttamente I/O digitali; lrsquo;UART serve quando il modulo viene usato per acquisire dati da un dispositivo ad esso collegato che li invia serialmente, sia per inviarli ad un dispositivo locale dotato di interfaccia seriale. Lrsquo;UART consente un data-rate di 15 kbps. Ciascun modulo Slave dispone di un canale dati seriale bidirezionale (pin TX per trasmettere ed RX per ricevere) TTL-compatibile (sia a livello 0/5V, sia compatibile 0/3V) utilizzabile per interagire con dispositivi locali; oltre a ciograve;, ha tre linee di GPIO (General Purpose I/O) utilizzabili per comandare carichi mediante transistor o line-driver e per acquisire livelli logici. Ogni unitagrave; Slave dispone di uno stadio RF sintonizzato sugli 868 MHz capace di una sensibilitagrave; in ricezione di ben -100 dB ed una potenza in trasmissione di +7 dB. Il modulo Slave egrave; un End Device, ossia un terminale destinatario di comandi provenienti dal Master, tuttavia va notata una particolaritagrave;: lo Slave puograve; funzionare anche da ponte. In breve, la rete Aurel funziona cosigrave;: quando uno Slave intercetta un segnale radio contenente dati secondo il protocollo RFTide, se questi dati contengono un comando diretto ad esso lo Slave lo esegue (se il comando prevede una risposta o la lettura di dati locali, lo Slave li trasmette al Master) altrimenti lo ritrasmette. Analogamente, se uno Slave intercetta dati trasmessi da unrsquo;unitagrave; analoga e diretti ad un Master, li ritrasmette verso questrsquo;ultimo. Gli Slave, oltre ad essere dei ricetrasmettitori fanno da ponte e quindi permettono di realizzare reti ben piugrave; estese della massima distanza coperta dal segnale radio trasmesso dai Master o dagli Slave stessi; gli Slave formano quindi una rete mesh. Quando sulla rete viaggia un comando, solo il nodo Slave destinatario risponderagrave; eseguendo lrsquo;operazione richiesta ed eventualmente trasmettendo i dati richiesti. Lo Slave si alimenta tipicamente a 3,3 V (ma esiste anche in versione a 5 V) ed assorbe pochissimo: appena 33 mA in trasmissione e 10 mA in ricezione; prevede una modalitagrave; di Standby nel quale si colloca automaticamente una volta eseguito il comando e si risveglia da essa quando riceve lrsquo;apposito comando di wake-up. In Standby il modulo Slave assorbe un massimo di 4 mu;A. Queste caratteristiche consentono di alimentare a pila gli Slave, garantendo lunghissima autonomia. Per funzionare in una rete e ricevere i comandi in arrivo da un Gateway o da un Remote Control, ciascuno Slave va abbinato mediante una semplice procedura: basta premere lrsquo;apposito pulsante di apprendimento collegato al suo piedino 7 ed il tasto Program sul Remote Control (dal Gateway occorre impartire il comando di Learning). Una particolaritagrave; dei moduli Slave egrave; che prevedono giagrave; tre differenti profili di funzionamento grazie ai quali possono essere facilmente usati in determinate applicazioni standard: bull; MOTOR profile; egrave; il profilo che permette il controllo di un motore bidirezionale e lrsquo;acquisizione, tramite gli input digitali, dei segnali di due eventuali fine corsa; bull; PWM profile; con questo profilo unrsquo;uscita dello Slave genera un segnale PWM grazie al quale puograve; gestire (tramite adeguati driver di potenza) lampade o motori elettrici in continua; bull; Wireless metering profile; in questa modalitagrave; il nodo periodicamente invia al Master dei dati letti dalla porta seriale, i quali possono essere lrsquo;acquisizione di sensori o rilevatori di grandezze elettriche. | |||||||
RIPETITORI | |||||||
Anche detti Wall-Repeater, sono dei nodi che ricevono il segnale radio e lo ritrasmettono; in altre parole sono dei nodi non intelligenti e si distinguono dagli Slave per il fatto che ritrasmettono i segnali che ricevono senza fare distinzioni. I Wall Repeater sono quindi dei ponti radio in miniatura che consentono ai Master di raggiungere gli Slave destinatari dei loro comandi ma che sono troppo lontani per essere raggiunti direttamente dal segnale RF; viceversa, permettono ai Master di ricevere eventuali dati che hanno richiesto agli Slave troppo lontani. In una rete RFTide si possono installare quanti ripetitori servono, senza limite. Un malfunzionamento di uno o piugrave; ripetitori non pregiudica il funzionamento di tutta la rete, ma puograve; renderne inutilizzabile la parte piugrave; lontana, che non puograve; piugrave; ricevere il segnale dal Master. Il ripetitore non va chiuso in contenitori metallici o messo a ridosso di ampi piani metallici, che ne influenzerebbero la diffusione dei segnali radio; ciograve; vale anche per le unitagrave; Slave. Le dimensioni di appena 43x43x25 mm e lrsquo;apposita scatola ne favoriscono lrsquo;incasso. Anche lo Slave egrave; in teoria un ripetitore, ma usarlo come tale sarebbe improprio, percheacute; il ripetitore egrave; fatto per questa funzione ed allo scopo funziona a 220 V in modo da operare in stand-alone. |
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