Faretto circolare da incasso costituito da 1 LED bianco caldo, telaio in alluminio e diffusore in acrilico satinato da 2 millimetri. Egrave; alimentato in bassa tensione tramite un driver a corrente costante (compreso), che garantisce sicurezza, risparmio energetico e lunga durata. Accensione immediata, senza sfarfallio, nessun ronzio. L#39;eccellente gestione del calore garantisce la stabilitagrave; a lungo termine dei LED. Montaggio da incasso. Particolarmente indicato per Hotel, uffici, ospedali, scuole, ecc. |
Quando vogliamo confrontare le caratteristiche di due lampade, spesso siamo in difficoltagrave; percheacute; non sappiamo come confrontare i dati forniti: qualcuno, infatti, indica le candele, qualcun altro i lumen. Proviamo a fare un porsquo; di chiarezza. Tutte le sorgenti luminose e quindi anche le lampadine sono caratterizzate da unrsquo;intensitagrave; luminosa (I), che viene espressa in candele (cd) o in millicandele (mcd, pari a 1 millesimo di candela); nel Sistema Internazionale di misura, la candela egrave; lrsquo;intensitagrave; di una sorgente di dimensioni infinitesime non assorbente la luce che genera (corpo nero) avente superficie di 1/6 x 10-5 msup2; e posta alla temperatura di solidificazione del platino, rilevata in una direzione perpendicolare alla superficie stessa e in un ambiente alla pressione di 101,325 pascal. Quando si parla di candele, si intende perciograve; lrsquo;intensitagrave; luminosa, che egrave; la luce propria emessa dalla lampada. Un altro parametro che indica quanta luce genera una sorgente egrave; il flusso luminoso (Phi;), che si esprime in lumen (lm). Queste due grandezze sono legati dal fatto che il flusso luminoso egrave; la densitagrave; raggiunta dallrsquo;intensitagrave; luminosa in uno spazio solido; per lrsquo;esattezza, un lumen egrave; il flusso luminoso prodotto da una fonte dellrsquo;intensitagrave; di una candela in un angolo solido ampio 1 steradiante. Lo steradiante egrave; lrsquo;angolo solido ampio 360/6,28deg; (rapporto tra la circonferenza e il raggio di un cerchio) in tutte le direzioni, ossia 57,32 gradi. Dunque, il flusso luminoso (lumen) egrave; dato dal prodotto: Phi; = I x alpha; dove alpha; egrave; lrsquo;angolo di emissione della luce o di irraggiamento, espresso in steradianti, che si suppone sia uguale in tutte le direzioni (si ipotizza che la lampada emetta un cono di luce). Dunque, per confrontare due lampadine conoscendo di una le candele e dellrsquo;altra i lumen, deve essere noto lrsquo;angolo di emissione della luce. Noto questo in gradi sessagesimali, si ricava alpha; in steradianti dividendolo per 57,32; ad esempio una lampada che ha come angolo di emissione 45deg; ha un angolo di 0,785 steradianti. Confrontiamo, ad esempio, una lampada da 10.000 mcd che emette su un angolo di 45 gradi ed una della quale sappiamo che ha un flusso luminoso di 10 lumen; dato che 45deg; egrave; pari a 0,785 steradianti, la prima determina un flusso luminoso di: Phi; = 10 cd x 0,785 sr = 7,85 lm. Quindi la prima egrave; meno valida della seconda. Con le stesse formule si possono ricavare le grandezze non indicate dai costruttori; per esempio, se di una lampadina sappiamo che genera 8 lumen ed emette su un angolo di 60deg; (1,047 steradianti) possiamo ricavare lrsquo;intensitagrave; luminosa (I) in candele: I = Phi; /alpha; = 8/1,047 = 7,64 cd. Ora confrontiamo una lampadina dellrsquo;intensitagrave; di 12 candele e unrsquo;altra che ha un flusso luminoso di 11 lumen e un angolo di emissione di 60deg; (1,047 sr); determiniamo lrsquo;intensitagrave; in candele della seconda lampada: I = Phi; /alpha; = 11/1,047 = 10,5 cd. Stavolta la seconda lampada egrave; meno performante della prima. Dei LED i costruttori definiscono lrsquo;intensitagrave; luminosa e lrsquo;angolo di irraggiamento o apertura, espresso in gradi sessagesimali. Dato che la lente dei diodi normalmente determina unrsquo;emissione luminosa conica, egrave; facile ricavare il flusso luminoso. Ad esempio, un LED che emette 2.000 mcd su un angolo di 50deg; (0,872 sr), presenta un flusso luminoso di 1,744 lumen. |
La tabella qui sotto illustra l#39;efficienza delle singole lampadine e quella reale, desunta considerando la perdita di potenza nei dispositivi occorrenti ad accenderle. Come si vede, la resa effettiva piugrave; alta ce lrsquo;hanno il LED e le lampade a vapori di sodio a bassa pressione. Per la corretta interpretazione dei dati considerate che: la resa della sorgente (lm/W) egrave; lrsquo;efficienza della lampada in segrave; - lrsquo;efficienza della sorgente elettrica (%) definisce le perdite nellrsquo;alimentatore - lrsquo;efficienza del corpo radiante (%) considera le perdite del sistema ottico usato per dirigere il fascio luminoso, sistema che rende tra il 30 e il 50% nelle lampadine comuni (che irraggiano in quasi tutte le direzioni) contro il 95% dei LED, che hanno un fascio luminoso molto direzionale giagrave; al punto di emissione - lrsquo;efficienza totale (lm/W) egrave; ottenuta moltiplicando la resa per lrsquo;efficienza della sorgente elettrica per lrsquo;efficienza del corpo irradiante. Ci si puograve; fare unrsquo;idea del significato dei numeri riportati nella tabella provando a calcolare quale sia la potenza elettrica consumata per ottenere un certo valore di flusso luminoso, ad esempio di 1.000 lumen: usando una lampada a filamento, servono almeno 133 watt, che divengono 80 W per le alogene; con le lampade a neon e a vapori di mercurio la potenza richiesta scende a circa 16,6 W e si abbassa a un minimo di 8,26 W con le lampade a vapori di sodio a bassa pressione. Circa 8,3 W egrave; la potenza minima occorrente utilizzando sistemi a LED. Rispetto a una lampada classica, il risparmio energetico egrave; di circa il 93 %. Ecco perchegrave; per i sistemi di illuminazione a LED si prospetta un futuro decisamente ...luminoso! |